LA LEGGE DELLA SHARI’A E CHE COS’È IL FIQH
NellʼIslam, la Shariʿah o sharia , è il complesso di regole di vita:
- comportamento dettato da Dio per la condotta morale,
- religiosa e giuridica dei suoi fedeli.
È un concetto suscettibile a essere interpretato in chiave metafisica o pragmatica:
- nel significato metafisico, la sharīʿah è la Legge di Dio e in quanto sua rivelazione diretta rimane assoluta e incontestabile dagli uomini
- In quello pragmatico, il fiqh, ovvero la scienza giurisprudenziale islamica interpretata secondo la legge sacra, rappresenta lo sforzo concreto esercitato per identificare la Legge di Dio; in tal senso, la letteratura legale prodotta dai giuristi costituisce opera di fiqh, non di sharīʿa.
LA DONNA NEGLI EMIRATI ARABI UNITI
Non si può generalizzare la condizione della donna musulmana, perché come appena visto, il punto saliente non è la religione ma il FIQH.
Ogni stato ha creato un suo Fiqh, il che mi sembra anche normale considerando che all’interno dell’Europa stessa le leggi cambiano da stato a stato.
Negli Emirati Arabi Uniti, in particolar modo, è in atto un cambiamento radicale che prevede una “rilettura” del Fiqh. Dove per rilettura si intende una totale inversione di marcia, molto probabilmente tutto questo è merito dell’apertura mentale che ha fatto del commercio e del turismo la prerogativa principale degli EAU.
Vediamo assieme i punti salienti:
- Un primo importante cambiamento riguarda il divorzio, la separazione e la divisione dei beni in caso di coppie che si sono sposate all’estero ma che poi si sono trovate a dover interrompere il legame una volta trasferitesi negli Emirati Arabi Uniti: secondo la nuova norma, d’ora in avanti si applicheranno le leggi del paese in cui si è svolto il matrimonio.
- La successione: fino a ora, i familiari di una persona deceduta si trovavano a dividere i beni secondo il Fiqh, la legge islamica a cui, però, i cittadini di altri paesi non erano di certo abituati. Ora, la cittadinanza di una persona influirà sulla legge che verrà applicata.
- Nelle leggi sul buon costume, le nuove modifiche stabiliscono che la pena per aver commesso atti contro la morale pubblica sarà una multa invece della reclusione.
- Una riforma che consentirebbe alle coppie non sposate di convivere (quando un manager si spostava per lavorare negli emirati, se aveva una compagna l’unico modo per farla entrare e farla vivere lì era il certificato di matrimonio – così come accade in tutti i Paesi in cui è in vigore la Shariah). Questa legge permetterebbe a chi non appartiene all’Islam di poter convivere con la propria compagna interrompendo le consuete “regole”.
- E’ prevista l’abolizione dell’articolo 344 del codice penale emiratino, che mitigava i cosiddetti “crimini d’onore”. Secondo l’articolo abolito, se un uomo o una donna trovava il proprio congiunto o un familiare in condizione di adulterio e lo uccideva assieme all’amante per lavarne l’onta subita, veniva messo in galera per pochissimo tempo e poi scarcerato. Oggi questo reato viene considerato un omicidio a tutti gli effetti e chi compie il “crimine d’onore” sarà arrestato e processato come assassino.
- la legislazione degli Emirati Arabi Uniti ha intrapreso inoltre la strada dell’uguaglianza tra marito e moglie, entrando in contrasto con alcune legislazioni arabe che concedono l’attenuante solo nel caso del marito.
- il numero di donne imprenditrici sta crescendo rapidamente e questo fattore sta contribuendo allo sviluppo economico del paese. Molte di queste donne lavorano con aziende familiari e sono incoraggiate a lavorare e a svolgere studi di un certo livello. Alcune delle donne degli EAU vantano una grande ricchezza personale, sommandosi alle famiglie del Qatar che sono tra le più ricche del mondo.
I rapporti e gli indicatori internazionali considerano gli Emirati Arabi Uniti i primi nel Golfo in materia di uguaglianza di genere, in quanto sono arrivati primi nel mondo arabo nell’indice INSEAD (Business School for the world) sul talento e la parità di genere. Siamo tutti d’accordo che questo è solo un primo passo e che la strada è ancora lunga per raggiungere l’uguaglianza di genere.
LA TESTIMONIANZA
Per scelta, il mio abbigliamento è sempre sobrio e se qualche volta vesto molto fashion resto pur sempre coperta, mi piace così, in quei paesi capisci come si possa essere femminili senza necessariamente mostrare il corpo per imporsi, ma anche qui c’e assoluta libertà nel modo di vestirsi. Molti parlano erroneamente dell’Islam moderato, ma in realtà esiste solo l’Islam (Religione di pace) ed ogni violenza o manipolazione delle dottrine appartiene agli estremismi.
In Italia abbiamo avuto bisogno della legge sulle quote rosa, legge che ho contribuito a redigere con le mie colleghe del gruppo giuridico della Fondazione Marisa Bellisario, grazie agli sforzi di Lella Golfo, e questo ci fa comprendere come le cose siano molto più difficili per le donne in Italia, Paese in cui peraltro abbiamo un alto tasso di femminicidi.
Chi descrive questa situazione è Benedetta Paravia italiana emigrata a Dubai, conduce da diversi anni due programmi tra i più visti della tv di stato con oltre un milione di spettatori in un paese da nemmeno dieci milioni di abitanti: Hi Dubai e Hi Emirates.
Contrariamente ai pregiudizi sul ruolo sottomesso della donna nel Medio Oriente di religione islamica, l’italiana più famosa di Dubai che, precisa, non conosce la lingua araba e che negli Emirati le donne “comandano” occupando “la metà dei posti statali e il 30 per cento dei consigli d’amministrazione”.
La poligamia? “Un dogma dell’Islam che non interessa alle nuove generazioni”. Differenze tra Italia ed Emirati? “Negli Emirati ho trovato molta correttezza sociale. La prima volta che tornai a Roma rimasi scioccata dai “vaffa” degli automobilisti.
A Dubai per una parolaccia ti arrestano”.
LA DONNA NEGLI EMIRATI ARABI UNITI COME TURISTA
Non temete, perché le regole da rispettare sono poche e molto facili da ricordare.
Le possiamo ricapitolare in un punto :
L’ Abbigliamento:
- le donne locali vestono prevalentemente in maniera tradizionale, con veli, abaya (lunga tunica nera) e foulard che coprono il loro volto, le turiste sono libere di vestire “all’occidentale” senza incorrere in nessun rimprovero o sanzione. Ovvero: le donne straniere non sono obbligate a indossare burqua o veli per passeggiare a Dubai, possono tranquillamente indossare pantaloni, gonne e magliette.
- Focus: i vestiti delle turiste non devono essere troppo aderenti, scollacciati, corti e, in generale, provocanti ( nota dell’autrice provocanti vuol dire tutto e non vuol dire nulla e ci sono delle eccezioni che vedremo alla fine).In pratica, evitate gonne al di sopra del ginocchio, top, shorts o, comunque, qualsiasi indumento che potrebbe attirare sguardi indiscreti o comunque far fraintendere le proprie intenzioni e dar vita ad avances non desiderate.Non abbiate timore care turiste perché a ricordarvi queste abitudini saranno gli avvisi presenti nei centri commerciali in cui si segnalano gli standard di abbigliamento tollerati a Dubai, come la copertura di spalle e ginocchia.
- In spiaggia, è assolutamente vietato il topless, è ammesso però il bikini, sempre a condizione che non sia troppo succinto per evitare spiacevoli equivoci; è vietato accedere alle spiagge di venerdì (eccezion fatta per le spiagge private degli hotel ), giorno di preghiera per i musulmani.
- riti religiosi, il periodo del Ramadan è particolarmente sentito; quindi, se vi capita di essere a Dubai durante il Ramadan, sappiate che gli standard di tolleranza sono un po’ più bassi del solito e, in segno di rispetto, è meglio vestirsi in maniera un po’ più morigerata.
- le infradito sono ammesse.
Oltre le regole su descritte è bene ricordare che, anche se alcune cose non sono inquadrate nel Fiqh sono ritenute importanti dalla popolazione locale:
- Alcuni comportamenti possono disturbare la maggioranza della popolazione locale: tipo il consumo di alcool in strada o il lasciarsi andare ad effusioni in pubblico.
Evitiamoli, ok?
Quando dicevo che esistono delle eccezioni sull’abbigliamento provocante vorrei specificare che dipende dalla popolarità e dalla fama che vi portate dietro. Non potrei essere imparziale nel dirvi che tutti rispettano questo piccolo vademecum perché direi una bugia.
Vi presento Cristiano Ronaldo e la bellissima fidanzata Georgina Rodriguez alla cerimonia dei Globe Soccer Awards di Dubai, dove l’attaccante portoghese della Juventus ha ricevuto per la sesta volta in carriera (la quarta consecutiva) il premio di migliore giocatore dell’anno.
Negli EAU si sta notando un grande cambiamento che sicuro ha portato e porterà grande beneficio alla comunità femminile. Resta purtroppo quella degli Emirati Arabi Uniti una mosca bianca, che spero si riproduca presto.
MN