Siria

Siria un paese segnato dai conflitti:

prima di procedere ci piacerebbe guardaste questo breve video che vi riassume i motivi per cui questo stato è considerato “merce preziosa” , ancor prima di valutare il suo capitale umano.

Buona Visone!

Cosa sta accadendo raccontato in punti chiave:
  • La crisi inizia nel marzo 2011 ed esplode in rivolta popolare contro il regime guidato da Bashar Assad, il quale reagisce alle manifestazioni di protesta con una repressione feroce. La contestazione si trasforma poi in lotta armata.
  • Gli Assad sono la minoranza ed appartengono alla comunità degli Alawiti. Bashar sale al potere nel 2000, il suo successore Basil muore e ciò innesca la miccia per creare il regime.
  • Dall’altro lato troviamo i ribelli : sono un gruppo molto variegato Nascono come disertori dell’esercito per poi diventare un misto di fazioni tra cui : nazionalisti, islamisti, qaedisti e militanti dell’Isis. Ad appoggiarli troviamo Arabia Saudita, Qatar e Turchia, che attraverso l’invio di denaro , armi riescono a insidiarsi per esercitare il proprio ruolo.
  • Il regime è appoggiato dalla Russia, che ha schierato il suo contingente militare e ha costruito anche un paio di basi. Non poteva non mancare l’Iran che ha inviato consiglieri e reclutato miliziani sciiti in Afghanistan, Pakistan, Libano, Iraq. Elementi poi mandati a combattere al fianco dei governativi. Teheran considera tutto questo conflitto come parte di quello più ampio che oppone sciiti e sunniti. Per tale ragione i paesi del Golfo Persico si sono mobilitati in favore dell’insurrezione.
Obiettivi dei ribelli
  • Rovesciare Assad e sostituirlo con una nuova forma di governo.
  • Le idee sono diverse e non manca chi insegue lo stato islamista. In passato i Paesi che sostengono l’opposizione hanno chiesto l’immediata partenza del dittatore. Il leader se ne deve andare, ma “senza fretta”. C’è il timore del vuoto di potere e si spera in qualche forma di transizione.
Obiettivi di Assad
  • Riconquista dell’intero territorio siriano.
  • Creazione di uno stato che comprende i principali centri urbani e l’area costiera.
  • Rimanere in buoni rapporti : Damasco non vuole la frammentazione e in alcune aree si sono presi a fucilate con i curdi.
Obiettivi della Turchia
  • Creare una fascia di sicurezza nel nord della Siria con due target.
  • Impedire la nascita di un’entità autonoma curda e disporre di un trampolino controllato da ribelli pro-turchi per incidere sul futuro della Siria.
Obiettivi della Russia
  • 1Proteggere l’alleato siriano.
  • Estendere la propria presenza militare nella regione.
  • Accrescere il peso nel Mediterraneo orientale.
  • Tenere a bada le ambizioni turche e contrastare il passo agli Usa
  • Il vero avversario del Cremlino sono gli insorti, l’Isis viene solo in un secondo momento: l ’intenzione è quella di spingere i ribelli verso le ali più estreme in modo da negare l’esistenza di un’alternativa «potabile» al regime. L’ azione del Cremlino non solo ha salvato Assad, ma gli ha permesso di recuperare molto terreno a scapito degli avversari.
Obiettivi dell’Isis
  • Difesa delle aree del Califfato
  • Continuità territoriale tra il nord est della Siria e l’Iraq.

La condizione della donna in Siria

In Siria le donne sono state in grado di acquisire un maggior numero di diritti rispetto alle vicine delle nazioni arabe.

Nel caso specifico hanno:

  • la custodia dei figli al di sotto dei 15 anni
  • Il diritto di dar la nazionalità per nascita alla prole il cui padre non sia cittadino siriano.

Lo so, purtroppo non è un granché.

Comunemente le donne di Damasco indossano abiti di fattura occidentale comprendenti gonne lunghe, pantaloni, jeans e scarpe col tacco alto. Secondo il Global Gender Gap Report del 2019, la Siria si posiziona 150esima su 153 paesi analizzati, con un punteggio di 0,567 su 1,000 ciò testimonia che la strada da fare per l’uguaglianza di genere è ancora molto lunga da fare.

L’opportunità e la partecipazione lavorativa sono gravemente insufficienti:
  • Il 12,9% delle donne partecipano alla forza lavorativa in Siria.
  • Il 9% dei manager e giudici importanti sono donne e il 39,4% lavoratori e operatori professionisti. Il 73,6% delle donne sono alfabetizzate nel Paese.
  • La percentuale delle donne che hanno conseguito un’istruzione primaria, secondaria e terziaria sono rispettivamente il 67%, 48,1% e 42,8%. Il 13,2% dei componenti del Parlamento sono donne e il 13,3% dei ministri sono donne.
  • Il suffragio universale in Siria è stato raggiunto nel 1949.
  • L’età media di una donna quando mette al mondo il primo figlio è di 29,4.

Testimonianze di una vita vissuta in guerra:

«Quando è iniziata la guerra, i miei genitori mi hanno detto che si trattava di un conflitto temporaneo, che non c’ era da avere paura. Quando sono venuta qui in Libano, hanno ripetuto la stessa cosa, ma non è stato così. Vivo qui da 8 anni», racconta Abir, 18 anni, siriana e sfollata in Libano. Quasi 7 milioni di persone sono fuggite dalla Siria dall’ inizio della guerra.

Di queste, 1 milione e mezzo, per la maggior parte donne, bambini e bambine, sono sfollate in Libano. In occasione del decimo anniversario del conflitto siriano, WeWorld – organizzazione che da 50 anni difende i diritti delle donne e dei bambini in Italia e nel mondo – ha scelto di raccontare la vita delle donne siriane in Libano e di restituire loro voce grazie ad un progetto multimediale di testimonianze e fotografie realizzato insieme alla fotografa internazionale Francesca Volpi, che ha visitato i campi dove opera WeWorld, nella Valle della Bekaa e ad Akkar. Gi scatti saranno in mostra al prossimo WeWorld Festival che si terrà dal 21 al 30 maggio al BASE di Milano

Assolutamente da non perdere, vi segnaliamo questo film:

OF FATHERS AND SONS – I BAMBINI DEL CALIFFATO sotto il trailer.

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